Lunigiana

Teatro Impavidi

Sarzana

L’Italia vanta un notevole patrimonio di architetture teatrali. Tra queste, ci sono piccoli gioielli che meritano di essere riscoperti: come il Teatro Impavidi di Sarzana, costruito sui resti di un convento domenicano tra il 1807 e il 1809. L’elegante facciata, impreziosita da elementi in ferro battuto di tradizione sarzanese, nasconde un adorabile teatro all’italiana. Progettato da Paolo Bargigli dell’Accademia di Carrara insieme a Bernardo Valenti, presenta elementi settecenteschi e neoclassici. I tre ordini di palco e il loggione sono decorati da stucchi, medaglioni, cariatidi in rilievo e altri fregi. Il boccascena è ornato da una cornice d’oro, la volta è da affreschi di Giuseppe Piattoli e Giuseppe Antonio Landi. Un luogo incantevole che testimonia una vita teatrale tuttora ricca.

Teatro Impavidi

Sarzana

L’Italia vanta un notevole patrimonio di architetture teatrali. Tra queste, ci sono piccoli gioielli che meritano di essere riscoperti: come il Teatro Impavidi di Sarzana, costruito sui resti di un convento domenicano tra il 1807 e il 1809. L’elegante facciata, impreziosita da elementi in ferro battuto di tradizione sarzanese, nasconde un adorabile teatro all’italiana. Progettato da Paolo Bargigli dell’Accademia di Carrara insieme a Bernardo Valenti, presenta elementi settecenteschi e neoclassici. I tre ordini di palco e il loggione sono decorati da stucchi, medaglioni, cariatidi in rilievo e altri fregi. Il boccascena è ornato da una cornice d’oro, la volta è da affreschi di Giuseppe Piattoli e Giuseppe Antonio Landi. Un luogo incantevole che testimonia una vita teatrale tuttora ricca.

Villa Dosi Delfini

Pontremoli

Splendida dimora storica situata nel centro di Pontremoli. Costruita dalla famiglia Dosi tra la fine del XVII secolo e l’inizio del XVIII secolo, è un capolavoro del Barocco Toscano: la facciata sobria e armoniosa ricorda le Ville Medicee, l’interno è riccamente decorato da affreschi, stucchi, mobili e dipinti. Il cuore della villa è il salone a doppio livello, dove si possono ammirare le quadrature prospettiche e le scene allegoriche dei pittori Francesco Natali e Alessandro Gherardini. Attorno al salone si trovano nove stanze di rappresentanza, tra cui due salotti, sala da biliardo, sala dei ritratti, biblioteca, cappella privata, sala da pranzo, e camere da letto. A tutte queste meraviglie si aggiunge un ampio parco secolare. Ogni visita è un’esperienza indimenticabile.

Villa Dosi Delfini

Pontremoli

Splendida dimora storica situata nel centro di Pontremoli. Costruita dalla famiglia Dosi tra la fine del XVII secolo e l’inizio del XVIII secolo, è un capolavoro del Barocco Toscano: la facciata sobria e armoniosa ricorda le Ville Medicee, l’interno è riccamente decorato da affreschi, stucchi, mobili e dipinti. Il cuore della villa è il salone a doppio livello, dove si possono ammirare le quadrature prospettiche e le scene allegoriche dei pittori Francesco Natali e Alessandro Gherardini. Attorno al salone si trovano nove stanze di rappresentanza, tra cui due salotti, sala da biliardo, sala dei ritratti, biblioteca, cappella privata, sala da pranzo, e camere da letto. A tutte queste meraviglie si aggiunge un ampio parco secolare. Ogni visita è un’esperienza indimenticabile.

Palazzo Dosi Magnavacca

Pontremoli

Ubicata nel cuore di Pontremoli, la dimora storica costituisce un altro rilevante esempio del Barocco Toscano. Costruita tra il 1742 e il 1749 dai Dosi e poi acquisita dalla famiglia Magnavacca nel 1931, presenta una facciata sobria e armoniosa, una scala principale in marmo di Carrara e un interno ricco di decori. L’atrio attraversa tutta la costruzione e conduce a un balcone sul fiume Magra. Al termine di una scala con colonne in arenaria e una galleria vetrata, si trova l’appartamento nobiliare, completamente affrescato da Giovan Battista Natali e Giuseppe Galeotti. Il salone principale ha una volta a padiglione con un ballatoio perimetrale, ed è fregiato da quadrature prospettiche. Visitare il Palazzo è un’immersione nella cultura e nella bellezza.

Palazzo Dosi Magnavacca

Pontremoli

Ubicata nel cuore di Pontremoli, la dimora storica costituisce un altro rilevante esempio del Barocco Toscano. Costruita tra il 1742 e il 1749 dai Dosi e poi acquisita dalla famiglia Magnavacca nel 1931, presenta una facciata sobria e armoniosa, una scala principale in marmo di Carrara e un interno ricco di decori. L’atrio attraversa tutta la costruzione e conduce a un balcone sul fiume Magra. Al termine di una scala con colonne in arenaria e una galleria vetrata, si trova l’appartamento nobiliare, completamente affrescato da Giovan Battista Natali e Giuseppe Galeotti. Il salone principale ha una volta a padiglione con un ballatoio perimetrale, ed è fregiato da quadrature prospettiche. Visitare il Palazzo è un’immersione nella cultura e nella bellezza.

Oratorio di Nostra Donna

Pontremoli

Terzo tesoro pontremolese, l’Oratorio di Nostra Donna è uno dei massimi esemplari di architettura rococò in Italia. La chiesa, costruita tra il 1732 e il 1738 dalla confraternita della Concezione di Nostra Donna, è a pianta ellittica, con una cupola affrescata e quattro altari laterali. Le pareti sono interamente affrescate da Giovan Battista Natali e Sebastiano Galeotti. Tra i dipinti spiccano le pale sulla vita della Vergine di Alessandro Gherardini e Giuseppe Galeotti. Il mobilio ligneo è di pregevole fattura, con confessionali a scomparsa e una cantoria con organo a canne del XIII secolo. La luce che penetra dalle finestre sulla cupola esalta lo sfarzo di decori e dipinti, regalando un’esperienza estetica divina.

Oratorio di Nostra Donna

Pontremoli

Terzo tesoro pontremolese, l’Oratorio di Nostra Donna è uno dei massimi esemplari di architettura rococò in Italia. La chiesa, costruita tra il 1732 e il 1738 dalla confraternita della Concezione di Nostra Donna, è a pianta ellittica, con una cupola affrescata e quattro altari laterali. Le pareti sono interamente affrescate da Giovan Battista Natali e Sebastiano Galeotti. Tra i dipinti spiccano le pale sulla vita della Vergine di Alessandro Gherardini e Giuseppe Galeotti. Il mobilio ligneo è di pregevole fattura, con confessionali a scomparsa e una cantoria con organo a canne del XIII secolo. La luce che penetra dalle finestre sulla cupola esalta lo sfarzo di decori e dipinti, regalando un’esperienza estetica divina.